Il concetto di benessere è molto ampio, come sa bene chiunque voglia diventare un operatore olistico. Questo aggettivo infatti deriva dal greco “olos” che significa tutto. Le discipline olistiche si occupano della persona prendendone in considerazione ogni aspetto; solo quando ogni parte è in equilibrio, l’organismo intero può averne beneficio.
L’operatore olistico è una figura relativamente recente, che si inserisce in quelle discipline del benessere chiamate alternative. Può occuparsi di massaggi, fiori di Bach o aromaterapia, fino alle tecniche di rilassamento. Opera spesso all’interno di centri benessere, ma quasi sempre è un professionista indipendente che presta la sua opera in diversi sedi o nel suo studio personale. Ha quindi un inquadramento fiscale da lavoratore autonomo con partita iva, e questo può aprire diverse opportunità da poter sfruttare. Ovviamente, bisogna prima di tutto farsi un bagaglio di conoscenze personali, avere una propria specializzazione e poi immettersi sul mercato. Vediamo da dove cominciare.
Gli studi per diventare operatore olistico
Dal momento che non c’è una definizione univoca di questa posizione professionale, non esiste nemmeno un preciso corso di studi, e neppure un ordine professionale. Ma questo non significa che manchino le occasioni per aggiornarsi e formarsi, anzi.
Il primo passo da compiere è individuare la branca dell’olismo che più interessa. Può essere il massaggio, magari legato all’uso di oli essenziali per l’aromaterapia; oppure è possibile specializzarsi in discipline legate alla meditazione o alla stimolazione energetica, dalla kinesiologia allo yoga.
Dopo aver scelto il ramo che sentite più affine, individuate corsi che siano riconosciuti da enti qualificati; questi daranno, oltre a una preparazione adeguata, anche un attestato da poter inserire nel curriculum o presentare ai clienti.
I requisiti
Al di là delle competenze tecniche, quello che contraddistingue un operatore olistico è il rapporto con la persona. Non si tratta solo di curare il fisico con pratiche di medicina alternativa, come lo shiatsu o la riflessologia; è fondamentale anche l’aspetto mentale e psicologico.
Questo non vuol dire che un operatore olistico deve sapere e occuparsi di tutto; sarebbe inutile e controproducente. Però è indispensabile instaurare un rapporto diretto e profondo con la persona che si segue; in maniera simile a quanto accade con uno psicologo.
Talvolta è meglio chiedere collaborazione a altro collega, se si percepisce che non ci sono le energie giuste per lavorare. Può sembrare una perdita, ma in realtà è un guadagno in termini di immagine e di professionalità.
Operatore olistico: come iniziare
Questo è ciò che si chiede qualsiasi libero professionista quando è all’inizio del proprio cammino: da dove comincio? I primi passi in effetti sono sempre i più ostici; ma la buona notizia è che una volta preso il via tutto sarà più semplice.
Create le basi della vostra professionalità con corsi di formazione a aggiornamento, nonché un investimento di diverse ore di studio da parte vostra, e sarete pronti a proporvi sul mercato. Fondamentalmente avrete di fronte due strade: lavorare in modo totalmente indipendente, oppure all’interno di un centro benessere già avviato.
Questo secondo percorso vi permette di cominciare non solo a prendere confidenza con una clientela variegata (ricordate che con ogni persona dovete instaurare un rapporto personale), ma anche di aumentare l’esperienza pratica. Poi è sempre possibile passare a lavorare in modo autonomo.
Doppia professione
Può anche accadere che l’ispirazione per divenire operatore olistico vi venga mentre già avete un altro lavoro. Iniziare una nuova carriera è sempre possibile, ma ci vuole tempo; licenziarsi e buttarsi può non essere una buona idea. Meglio cominciare per gradi, investendo qualche ora e gestendo due professioni.
E’ ovviamente una cosa da programmare al meglio, anche da un punto di vista fiscale. Fatevi consigliare da chi è in grado di sostenere i liberi professionisti e le nuove professioni, come gli esperti di Fiscozen. Qui troverete chi saprà comprendere le vostre necessità, e vi darà i consigli giusti per aprire la Partita Iva a prezzi conveniente, e per gestire l’aspetto fiscale di una libera professione.
Mettersi in proprio significa poter trasformare la propria passione nel proprio lavoro. Non è una cosa impossibile; basta avere un progetto, trasformalo in step da attuare, e muoversi con costanza.