La sostenibilità è diventata l’argomento più discusso negli ultimi anni e questo riguarda praticamente tutti i settori di mercato. Ma più che il mercato in sé, la questione sta particolarmente a cuore ai consumatori e si sa, il business lo fanno proprio i clienti, quindi le aziende non possono far altro che ascoltare i bisogni della comunità e cercare in tutti i modi di soddisfarli. Ma vediamo come è possibile svolgere le solite attività aziendali garantendo un posto in prima fila al pianeta.
Il punto di vista dei consumatori
In tempi recenti, cose che prima erano opzionali, come limitare l’inquinamento o cercare di salvaguardare l’ambiente, sono diventate una vera e propria necessità che non è passata inosservata ai consumatori e di conseguenza ai brand. I clienti, soprattutto con il boom dei social e del passaparola online, sono uno stakeholder sempre più importante per i brand, in quanto si interessano alle loro vicende e ne co-creano il valore. Quindi, perdere l’appoggio di acquirenti che già conoscono il brand, oppure perdere acquirenti potenziali, a causa della mancata osservazione delle norme a riguardo della sostenibilità, è una possibilità sempre più vicina.
Coloro che acquistano di più sono senza dubbio i millennials, ossia chi ha compiuto la maggiore età a partire dal nuovo millennio (2000 in poi) e sono anche la generazione che più si batte sulle tematiche ambientali, perciò i brand non hanno scelta, a meno che non vogliano vedere le loro vendite calare a picco.
Infatti, da una ricerca di Cone Communications del 2017, si è scoperto che l’87% dei consumatori ha più piacere ad acquistare un prodotto di un’azienda che si batte per un problema a loro caro. Ma il dato più importante è che circa il 76% degli intervistati rifiuterebbe di acquistare da un’azienda che supporta una istanza contraria alle proprie convinzioni.
Come rendere il proprio brand più sostenibile
Affermare di essere un brand attento all’ecologia e alla natura è sicuramente da ammirare, ma è importante far diventare i propri piani realtà in modo concreto. Il consumatore, infatti, sarà molto più propenso ad avere rapporti con un brand in grado di mantenere le proprie promesse, piuttosto che con un brand che sulla carta mette la sostenibilità al primo posto e poi nella pratica non lo fa.
Ovviamente non è possibile rendere il proprio brand sostenibile da un giorno all’altro, però ci sono varie possibilità che possono essere utili per iniziare.
Prima di tutto, una tematica su cui si batte molto è lo spreco delle risorse naturali. Spesso non ci si rende conto di quanto sia importante, ma in realtà limitarlo permette di risparmiare sia in termini monetari che in termini di risorse. Per questo motivo, riciclare è il punto di partenza, ma anche impegnarsi nel campo dell’energia rinnovabile da i suoi frutti. Per non parlare di quanto sia importante adottare un approccio plastic free, altro argomento chiave degli ultimi anni.
Per capire meglio e prendere ispirazione, però, vediamo qualche azione concreta.
Esempi di brand impegnati per l’ambiente
Per quanto riguarda il settore della moda, Ralph Lauren, in occasione della giornata della Terra del 2018 ha ideato una polo fatta completamente con la plastica riciclata dagli oceani e tinta con un metodo che riduce notevolmente lo spreco d’acqua.
Nel campo del food delivery, invece, è Deliveroo ad aver portato avanti un’iniziativa sostenibile. Si tratta di ridurre la quantità di posate in plastica che prima erano presenti in ogni ordine, mentre oggi si lascia a chi consuma la scelta di riceverle o meno. Anche nel packaging ha dato una svolta, cercando di renderli completamente plastic free.
Sempre per quanto riguarda il riciclo della plastica, Nestlè mette la sua firma su un’iniziativa molto interessante, cioè quella di rendere i propri imballaggi completamente riciclabili entro il 2025. Infine, nel tech, non poteva mancare il colosso Apple, che dal 2018 produce MacBook Air e MacMini in alluminio riciclato.
Quindi, se c’è una cosa che il mercato odierno richiede, questa è senza dubbio la sostenibilità delle iniziative e dei brand, perciò per funzionare, è necessario farne il proprio modus operandi.