Sarajevo e dintorni, cosa vedere e cosa mangiare?

Un viaggio nel centro vitale dei Balcani, tra storia, sapori e paesaggi indimenticabili.

C'è un luogo in Europa dove l'eco delle preghiere di un muezzin si fonde con il rintocco delle campane cristiane, dove le cicatrici di un passato doloroso convivono con un'incontenibile voglia di futuro. Questo luogo è Sarajevo, la capitale della Bosnia Erzegovina. Spesso trascurata dai circuiti turistici più battuti, visitare Sarajevo significa vivere un'esperienza profonda. È un mosaico di culture che per secoli le è valso il soprannome di "Gerusalemme d'Europa". Preparatevi a un viaggio che tocca l'anima, tra vicoli che profumano di caffè e montagne che custodiscono storie.

Il cuore di Sarajevo: un mosaico da scoprire

Ogni visita di Sarajevo non può che iniziare da Baščaršija, il suo nucleo ottomano. Qui il tempo sembra essersi fermato. Una passeggiata sul selciato consumato dal tempo, tra le botteghe dei ramai che martellano le loro creazioni e il profumo speziato dei ćevapi che sfrigolano sulle griglie, è un'immersione totale in un'altra dimensione. Al centro della piazza principale, la Fontana Sebilj, un'elegante struttura in legno in stile moresco, è il simbolo della città. È un punto d'incontro per cittadini e viaggiatori, perennemente circondata da uno stormo di piccioni che si alza in volo al tramonto e crea scene da cartolina.

Da qui, lasciatevi guidare dall'istinto. A pochi passi troverete la maestosa Moschea di Gazi Husrev-beg, il più importante luogo di culto islamico del paese, con il suo cortile sereno e il suo elegante minareto. Se si prosegue lungo la via Ferhadija, l'arteria pedonale che collega l'anima ottomana a quella austro-ungarica, il paesaggio urbano cambia. I bassi edifici orientali lasciano spazio a eleganti palazzi secessionisti. In questo breve tratto, incontrerete la Cattedrale Ortodossa della Natività di Gesù e la Cattedrale cattolica del Sacro Cuore, testimonianza vivente di una convivenza secolare.

La storia, a Sarajevo, non è confinata nei musei, ma si respira in ogni angolo. Raggiungete il Ponte Latino, una semplice ma solida costruzione in pietra sul fiume Miljacka. Fermatevi un istante. Fu proprio qui, il 28 giugno 1914, che l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando innescò la scintilla che avrebbe incendiato l'Europa, dando inizio alla Prima Guerra Mondiale.

Le ferite della città sono anche più recenti. Cercate sull'asfalto le "Rose di Sarajevo", le cavità lasciate dalle granate durante l'assedio degli anni '90, riempite di resina rossa a memoria delle vittime. Per comprendere la resilienza di questo popolo, è essenziale visitare il Tunnel della Speranza (Tunel Spasa), un passaggio sotterraneo scavato a mano che fu l'unica via di collegamento con il mondo esterno durante i lunghi anni dell'assedio. Una visita toccante, che rende onore allo spirito indomito di Sarajevo.

Sapori di Bosnia: cosa mangiare a Sarajevo

Un viaggio a Sarajevo coinvolge anche la sua cucina. La gastronomia bosniaca è un delizioso incontro tra influenze turche, mediorientali e austro-ungariche. L'esperienza per eccellenza sono i ćevapi, saporite salsiccette di carne speziata servite nel somun (un pane piatto e morbido) con cipolle crude e kajmak (una crema di formaggio). Imperdibile è anche il burek, una torta salata di pasta fillo ripiena, che troverete in tutte le buregdžinice della città.

E per chi cerca opzioni vegetariane? Nessun problema. L'offerta per mangiare vegetariano a Sarajevo è più ampia di quanto si pensi. Potete gustare la sirnica (burek al formaggio), la zeljanica (con spinaci) o la krompiruša (con patate). Molti ristoranti propongono verdure grigliate, zuppe saporite come la begova čorba in versione senza carne, e deliziose insalate.

Nessun pasto è completo senza un rito: il caffè bosniaco. Servito in un džezva (un pentolino di rame) con le zollette di zucchero a parte, rappresenta un momento di socialità e di pausa da assaporare lentamente in uno dei tanti caffè di Baščaršija.

Oltre la capitale: escursioni da Sarajevo

Dopo aver assorbito l'intensa energia della capitale, dedicate almeno un giorno a conoscere i suoi dintorni. Le escursioni da Sarajevo offrono un incredibile spaccato della bellezza naturale e storica della Bosnia.

Mostar

A circa due ore di auto, vi attende una visione da favola. Mostar, con il suo iconico Ponte Vecchio (Stari Most) che si inarca elegantemente sulle acque color smeraldo del fiume Neretva, è una tappa obbligata. Perdetevi nei suoi vicoli acciottolati, tra moschee in pietra e mercati che ricordano un bazar orientale, e se siete fortunati, assisterete al coraggioso tuffo dei tuffatori locali dal punto più alto del ponte.

Travnik

Meno turistica ma non meno affascinante, Travnik fu per un periodo la capitale dei visir ottomani in Bosnia. La sua imponente fortezza medievale domina la città, con una vista spettacolare sulla valle. È un luogo perfetto per chi cerca un'atmosfera più tranquilla e autentica.

Le piramidi di Visoko

Per un'uscita all'insegna del mistero. A soli 40 minuti da Sarajevo, un gruppo di colline dalla forma curiosamente piramidale ha dato origine alla controversa teoria che si tratti di antiche strutture create dall'uomo. Che ci crediate o no, il parco archeologico è un luogo affascinante, immerso in una natura rigogliosa e carico di un'energia particolare.

Il bob olimpico sul Monte Trebević

Un'esperienza unica e suggestiva. Con una funivia direttamente dal centro città, potete raggiungere la pista da bob e slittino costruita per le Olimpiadi Invernali del 1984. Oggi, abbandonata e ricoperta di street art, è un monumento surreale che serpeggia nel bosco, un luogo perfetto per una passeggiata fuori dal comune e per riflettere sul tempo che passa.

Sarajevo è una città che non lascia indifferenti. Accoglie con la sua complessità, scuote con la sua storia e conquista con il calore della sua gente. È una destinazione che chiede di essere ascoltata, vissuta e, alla fine del viaggio, portata per sempre nel cuore.