Le borse firmate di culto

Ripercorrere la storia delle borse firmate di culto è un modo per apprezzare la creatività e la fantasia delle maison di moda di tutto il mondo. E non è detto che si debba viaggiare troppo indietro nel tempo per farlo: anche tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni Duemila sul mercato sono comparsi accessori unici e inconfondibili, tra handbag e shopping bag che hanno contribuito a scrivere la storia recente dello stile casual chic: tra gli altri, non si può non menzionare La Cabas di Bottega Veneta, caratterizzata dal classico motivo intrecciato che, per molti aspetti, ha segnato in positivo il marchio italiano facendone la fortuna.

Allo stesso periodo del lancio sul mercato di La Cabas risale anche Le Dix Motorcycle by Balenciaga, ma non si può dimenticare l'Alexa, proposta da Mulberry, casa di moda britannica che ha permesso a tutte le donne di contare su una maxi da portare a tracolla. Tornando a Balenciaga, poco dopo Le Dix Motorcycle è stata la volta della City, una delle borse firmate più rock degli ultimi decenni, ma dotata al tempo stesso di un sapore bohemien, frutto delle frange svolazzanti e delle borchie di piccole dimensioni che si integrano alla perfezione e si abbinano allo specchietto esterno ideale per tutte le volte in cui si ha la necessità di ritoccarsi il trucco.

Borse iconiche, insomma, che secondo gli esperti riescono a fare a meno della propria democratica essenzialità per acquisire peculiarità uniche destinate a renderle realmente speciali, magari anche grazie a un dettaglio prezioso: un esempio può essere individuato nella Skull Clutch di Alexander McQueen, con la sua struttura squadrata e rigida che viene "ammorbidita" metaforicamente dalla presenza di cristalli, a loro volta in contrasto con una impugnatura ad anelli a dir poco aggressiva. Da parte di D&G, invece, è arrivata la Miss Sicily, una sorta di status symbol tra le giovani e tra le meno giovani, anche per merito dei suoi tanti modelli (da non perdere il macramè e la pelliccia colorata).

Tornando un po' più indietro negli anni, ci si lascia affascinare da Lady, la mini di forma rettangolare lanciata da Dior, pensata e messa a punto per essere tenuta al braccio da tutte le fashion addicted: il logo prevede preziosi charm, mentre il motivo cannage della pelle è una sorta di unicum davvero emozionante. Quasi come La Muse, proposta nel 2006 da Yves Saint Laurent, con una linea costituita da 40 pezzi per una borsa che richiama evidentemente quelle da bowling.