Il caro estinto diventa un diamante

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Le ceneri del caro estinto possono diventare un diamante. In Italia quella che viene chiamata “diamantizzazione” è ammessa dal 2009, ma non ha ottenuto quei consensi che ha nel resto del mondo. Da una decina di anni, infatti, in uno stabilimento in Svizzera con una succursale italiana, si producono tra gli ottocento e novecento diamanti umani all’anno, mentre nello stivale si contano una decina di casi.

 

Sicuramente chi si rivolge alla società svizzera per il processo di “diamantizzazione” deve fare i conti con una spesa di quattordicimila euro se si vuole un diamante da un carato, quattromila se lo si vuole da 0,3. Ma oltre al rapporto con il portafoglio, molti italiani non apprezzano questa pratica tanto da contare pochi casi nel Centro-Nord e un unico caso in Sicilia. La fede nella religione cattolica, inoltre, spinge la maggior parti degli italiani a non condividere questa trasformazione; basti pensare che solo di recente il mondo cattolico ha fatto un grande sforzo per l’accettazione della cremazione a Roma. In merito si sono espressi chiaramente anche dal Vaticano, per voce della Congregazione della dottrina della fede: sì alla cremazione, ma non è permessa la dispersione delle ceneri, queste non possono essere tenute in casa e non possono essere tramutate in ricordi commemorativi.

 

Ma come avviene il processo di “diamantizzazione”? Si tratta di un processo chimico che estrae carbonio dalle ceneri, viene riscaldato e poi convertito in grafite; questa viene a sua volta riscaldata a temperature elevatissime e sottoposta a una notevolissima pressione. Il risultato può essere un diamante che va dal bianco al blu scuro a seconda della presenza di boro nelle ceneri.

 

In Italia, questo argomento ha spaccato l’opinione pubblica, tanto che recentemente il senatore Carlo Giovanardi ha proposto un disegno di legge per vietare la “diamantizzazione”, tanto da parlare di vilipendio di cadavere. Ma per un piccolo spaccato di italiani questo processo è un modo per non dimenticare i nostri cari e averli sempre con sé. Ma quello dei diamanti non è solo uno schierarsi di pro e contro, è una vera e propria questione bioetica che tenta di mettere sullo stesso piano leggi, tecnologia e sentimenti, al di là della fede.

 

A volte, anche la storia di un forte amore tra umani e animali può trovare il suo per sempre; è stato il caso di Stefania e Billy, per esempio, che ha scelto di suggellare un rapporto unico con il suo amico a quattro zampe e superare la distanza della morte.