La gestione e lo smaltimento dei rifiuti può risultare una pratica molto complessa ed è necessario conoscere bene tutti i regolamenti per evitare di incorrere in eventuali sanzioni.
La legiferazione prevede molte norme come, ad esempio, il registro carico e scarico rifiuti, per saperne di più clicca qui. Ora concentriamo l’attenzione sulla classificazione dei rifiuti.
Come funziona la classificazione dei rifiuti
I rifiuti vengono catalogati a livello europeo secondo l’Elenco Europeo dei Rifiuti (CER).
Essendo quindi una catalogazione a livello continentale è importante sapere i codici saranno uguali in tutti gli stati membri.
Il codice CER è un un codice alfanumerico a sei cifre, dove ogni coppia di codici ha un significato ben preciso. Vediamo come distinguerli:
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La prima coppia rappresenta la categoria di attività del rifiuto e ne sono presenti venti
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La seconda coppia è identificativa della fase di processo che genera il rifiuto
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La terza coppia riguarda il rifiuto specifico
La classificazione dei rifiuti attraverso i codici è sicuramente un grosso aiuto per il produttore del rifiuto che in questo modo può facilmente comprendere quale rifiuto si trova davanti.
Come riconoscere il codice giusto del rifiuto
Quando si deve procedere alla classificazione di un rifiuto per prima cosa vanno raccolte tutte le informazioni sul rifiuto.
Si deve partire dal processo che l’ha generato fino ad arrivare a tutte le materie prime e le sostanze che lo compongono.
Questo processo è di grande importanza per fare la prima grande distinzione: tra rifiuto pericoloso e non pericoloso.
In questa prima fase di classificazione ci viene in aiuto la scheda di sicurezza, questa presenta al suo interno tutte le informazioni riguardo alla pericolosità delle sostanze.
L’ lenco Europeo dei rifiuti distingue:
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Voci di pericolo assoluto (le batterie al piombo)
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Voci non pericolose assolute ( trucioli di metallo)
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Voci a specchio (quando abbiamo lo stesso tipo di rifiuto, uno pericolo e l’altro non pericoloso)
I rifiuti pericolosi all’interno del CER vengono contrassegnati da un asterisco e se presentano più caratteristiche sono identificate dalla sigla HP e da un numero da 1-15.
Cosa succede se la classificazione del rifiuto è sbagliata
Il processo di classificazione dei rifiuti da parte del produttore va fatta con particolare attenzione per evitare di sbagliare e quindi andare a modificare tutto il processo di smaltimento.
Un'errata classificazione non viene sanzionata a norma di legge dal Testo Unico Ambientale D.LGS 152/06.
Le principali problematiche relative agli errori nella classificazione sono sicuramente l’errata compilazione del registro di carico e scarico e della dichiarazione MUD con il rifiuto che potrebbe essere gestito da personale non autorizzato a gestirlo.