PriceWaterhouseCoopers, in collaborazione con il quotidiano il Mattino di Napoli, ha stilato una sorta di graduatoria delle prime 300 aziende campane.
Nonostante in genere si sia messo in evidenza il mezzogiorno italiano, come l’anello debole dell’economia italiana, stavolta possiamo spezzare una lancia in favore delle aziende del sud del nostro paese.
Un dato molto importante, che apre uno spiraglio positivo e che inizia a far vedere la luce in fondo al tunnel, ad una zona del paese spesso bistrattata.
Le 300 aziende campane: ecco i settori trainanti
Le 300 principali aziende che operano in Campania hanno generato un valore della produzione pari a 40,4 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al dato relativo all’anno 2017. La crescita è diffusa e coinvolge il 72% delle aziende esaminate.
Questo dato mette in risalto una produzione crescente e molto fluida, che ovviamente adesso dovrà fare i conti con la crisi finanziaria, che deriverà dalla pandemia Covid-19. Questo però è e resta un discorso, che andrà affrontato in un prossimo futuro, ma che esula dagli ottimi risultati che stiamo analizzando.
I settori esaminati sono otto:
- Commercio sia all’ingrosso che al dettaglio,
- Trasporti e Logistica,
- Agroalimentare,
- Edilizia-Servizi-Utilities,
- Automotive-Railway-Aerospace,
- Produzione Industriale,
- Produzione e Distribuzione Farmaceutica,
- Moda.
Come avrete notato le aziende ed i settori presi in esame sono abbastanza differenti, e vanno ad abbracciare diverse tipologie di aziende.
Il commercio chiaramente è in grado di mettere in campo numerose aziende, ma anche i trasporti e la logistica oggi sono molto importanti, come restano sempre due pilastri l’agroalimentare e l’edilizia.
Gli utili
Le aziende che registrano un utile di esercizio nel 2018 rappresentano ben l’87% del campione, dato sostanzialmente stabile rispetto al 2017. Una notizia molto interessante, visto che registrare utili per tante aziende è divenuta una vera mission impossible.
Il fatto che l’utile sia rimasto pressoché invariato nell’arco temporale di due anni, è anche un segno importante di solidità che in un certo senso fa ben sperare. Il risultato netto aggregato cresce invece sensibilmente (+31%), anche per effetto di politiche di risanamento specie nel settore dello shipping, un dato estremamente positivo che emerge dall’analisi è la quota di utili stimata oggetto di reinvestimento all’interno delle aziende nel 2018, che è pari all’80%.
Il fatto di aver reimmesso denaro liquido derivante dagli utili, ha dato la possibilità di far crescere la struttura delle aziende, dando loro anche lustro e visibilità accresciuta.
Ciò ha fatto si che venissero creati all’interno di queste 300 aziende, anche posti di lavoro nuovi, sia diretti che indiretti, visto che le aziende satellite comunque usufruiscono in maniera importante, della positività e della buona salute di quelle di riferimento.
Quali sono i settori trainanti?
Tra i settori trainanti, che hanno fatto si che “esplodesse” questo trend positivo sono quelli merceologici. A tal proposito la leadership va al Commercio all’ingrosso e al dettaglio con oltre 10 miliardi di euro (+10,4% rispetto al 2017).
Un risultato davvero sorprendente ed interessante, che mette in evidenza come determinate aziende abbiano puntato in maniera massiccia sul commercio al dettaglio, che in determinate regioni, un certo tipo di attività commerciale, sia sempre molto importante, nonostante esistano altre possibilità di fare gli acquisti.
Si attesta su 6,4 miliardi di euro di valore della produzione il settore Trasporti e Logistica (+4,3% rispetto al 2017). Anche i trasporti sono un settore che si è saputo reinventare, mettendo in campo nuovi mezzi di trasporto e App in grado di poterli monitorare ed utilizzare, in maniera precisa e sempre più semplice.
Al terzo posto per volumi di produzione il settore Agroalimentare con 5,9 miliardi di euro, in crescita di quasi il 5%. In crescita anche il fatturato dei settori della Produzione e Distribuzione Farmaceutica (+6,6%) e della Produzione Industriale (+8,4%).
La mappa della crescita
L’analisi per province è molto importante, perché fornisce la geografia della crescita, ed è in grado di evidenziare una concentrazione del fatturato in particolare nell’area di Napoli, con il 66% delle aziende presenti nel campione e circa 28 miliardi del valore della produzione (+6% rispetto al 2017).
In crescita anche il valore della produzione delle aziende delle altre province che fanno parte della classifica dei cosi detti Top 300, con la provincia casertana in grado di far segnare un +7,5% di crescita principalmente riconducibile al settore del Commercio, da sempre punto di forza della zona.
Salerno invece fa registrare un + 6,2%, dove fa la parte del leone in particolare il settore agroalimentare, Avellino invece con un +10% e Benevento con un +3,9%, completano la mappa regionale della crescita delle aziende campane.