Soluzioni pronte davvero vantaggiose?
Scritto da Giuseppe Capano il Il percorso è collaudato e vede come prima cosa un attento studio delle abitudini alimentari moderne in società come le nostre che malgrado i gridi e le lamentele rimangono ricche di possibilità economiche e di potere di spesa soggettivo di un certo livello.
Si sommano poi altri elementi utili, ad esempio le tendenze in fatto di valore dato al lavoro manuale in cucina e al tempo che si decide, consapevolmente o meno, di dedicargli per dare priorità ad altri momenti ritenuti più importanti e vitali.
C’è poi il lavoro, gli impegni di famiglia, quelli personali, su tutti questi ruotano dinamiche simili che vedono come ombra incombente il tempo che sembra sempre troppo poco.
La ricerca continua guardando a quelle che sono le moderne ricerche in fatto di alimentazione, qui tutto è teso ad individuare i Bestseller nutrizionali che possono fare colpo sul maggior numero di persone.
In alternativa si cercano le campagne di corretta alimentazione a cui potersi collegare in maniera diretta o indiretta per caricare di più valore la proposta.
Ci sono poi algoritmi sofisticati, ricerche di mercato mirate, strategie di marketing e altre forme ancora più sofisticate che si sommano a tutto il resto.
Tutto questo porta infine alla proposta di formule di cibo finale in cui il consumatore non deve fare nulla di più se non aprire una scatola e mangiare.
Possibilmente senza farsi alcuna domanda, piuttosto essere assai compiaciuto della praticità di nutrirsi di qualcosa che la pubblicità dice fa anche bene.
Il paradosso è che tutto questo percorso così articolato è artefice della nascita di soluzioni fasulle, nel senso che non hanno nulla di realmente vantaggioso rispetto a una prassi logica e naturale se non un ipotetico tempo guadagnato.
Mi ha colpito ad esempio giorni fa vedere il lancio di una sorta di barattolo di plastica con dentro dello yogurt, sommato a chicchi di uva sezionati a metà e del muesli.
Vantando naturalmente una serie di pregi incredibili tutti riferiti alle valenze nutrizionali, di salute, di benessere, di praticità, di rapidità, di risparmio di tempo.
Perché evidentemente non è la stessa cosa lavare una manciata di chicchi d’uva, tagliarli a metà da se, mescolarli a buon yogurt naturale e arricchirli se non con muesli ancora meglio con semi e frutta secca magari appena sgusciata.
Sicuramente non è la stessa cosa, in tutti i sensi, sta a noi capirne il valore reale e se il risparmio di tempo è poi così vantaggioso rispetto al resto.
Io intanto mi preparo per domani un’altra ricetta con l’uva fresca che è ancora frutto stagionale di eccellenza!!!