L’emergenza Coronavirus e lockdown sono nemiche della socialità e certo non aiutano l’economia delle piccole attività food. Le consegne a domicilio e cibo take away, grazie ai quali i prodotti viaggiano sicuri, ha evitato che tanti locali chiudessero. Dopo il lungo periodo primaverile e alla luce delle restrizioni regionali che cambiano al mutare dei parametri stabiliti in Dpcm, in tanti hanno optato per una o per entrambe le soluzioni.
Già prima, questa tipologia di rifornimento alimentare era diffusa nel settore catering, per motivi di igiene ma anche perché soddisfaceva tutti i requisiti di sicurezza e di conservazione ottimale dei prodotti.
Prodotti monouso sempre più performanti
I materiali utilizzati per le consegne a domicilio e per il cibo take away sono sottoposti a una ricerca continua, per ottenere sempre maggiore igiene e sicurezza. Essi sono sempre più biodegradabili e compostabili . Tutto dipende dalle materie prime impiegate, che si tratti di vari tipi plastiche; di determinate tipologie di carta, cartone e cellulosa; di fibre, tessuti naturali oppure sintetici, lavorazioni del legno. Ognuno di questi materiali, a prescindere dal cibo che hanno contenuto, seguono lo stesso destino: finiscono tra i rifiuti
Smaltimento, che sia comunque sicuro
Lo smaltimento, nel caso in questione, avviene immediatamente dopo il consumo del prodotto trasportato, ma non sempre ci troviamo di fronte a materiali monouso riciclabili. Fortunatamente, grazie a una visione della produzione in direzione ecosostenibile e a tecnologie sempre più evolute, si immettono sul mercato materiali sempre più ecocompatibili e, cioè, biodegradabili e compostabili. Anche l’Italia ha adottato la norma europea EN 13432:2002 sui "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione”.
Le caratteristiche che un materiale compostabile deve avere sono le seguenti:
- biodegradabilità, la quale è determinata misurando la effettiva conversione metabolica del materiale compostabile in anidride carbonica. Il livello deve essere pari al 90% da raggiungere in meno di 6 mesi
- disintegrabilità, che è la frammentazione e la perdita di visibilità nel compost finale. Entro dodici settimane il materiale in esame deve essere biodegradato insieme con rifiuti
Firstpack: i nostri prodotti eco-sostenibili
Partiamo dall’amido di mais. Sebbene non sia in grado di resistere a temperature elevate, il PLA e cioè il prodotto che si ottiene una volta convertito in poliestere termoplastico l'amido di mais si presenta rigido come la normale plastica e perfettamente compostabile.
Il bambù è considerata la pianta a più rapida crescita del mondo, poiché cresce di ben 61 cm al giorno. Grazie al suo basso fabbisogno di acqua e a una profilassi che non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche, risulta essere uno dei materiali più usati. La sua destinazione è la tavola, sotto forma di robusti e eleganti servizi.
Il legno, che si tratti di betulla, pioppo o pino, si presta a molteplici lavorazioni. Così come la canna da zucchero, chiamata anche Bagassa, che proviene dai residui naturali della raccolta; perfettamente biodegradabile e compostabile.
Tutti i prodotti in cartone e carta, perfetta alternativa economica e ecologica alla plastica, sono naturali e completamente riciclabili. Ma non va demonizzata la plastica, perché ne esiste di riciclata e riciclabile. Il polietilene teraphthalate o il PET, proveniente dall'industria di riciclaggio, è costituita da combustibili fossili come il gas naturale che utilizziamo per produrre bottiglie e altri prodotti trasparenti. Il PET continua a essere riciclabile, presentandosi come un materiale durevole con basso impatto sull'ambiente.
I piatti piani in polpa di cellulosa, totalmente biodegradabili e compostabili, provengono da fibre naturali ottenute da piante a crescita spontanea. Si possono ottenere piatti impiegabili in forno fino a 120°C per 30 minuti, in microonde a 800 Watt per 3 minuti e in freezer a -18°C; altri adatti al microonde e resistenti al freddo fino a -5°C. Questi prodotti che possiamo identificare come eco-friendly, non inquinano e rientrano nel ciclo naturale dei terreni. Esistono anche piatti in carta da fibre vergini, provenienti dai progetti di Forest Stewardship Council, un’organizzazione internazionale che promuove la gestione forestale ecologicamente e socialmente responsabile.
Diffusissimi sono i sacchetti porta panini per cibi unti da asporto. I contenitori usa e getta devono essere leggeri e robusti, riciclabili e facilmente smaltibili. I sacchetti porta panini sono perfetti per lo street food e possono contenere, oltre ai panini, hamburger, club sandwich, focacce, piadine, tranci di pizza.