Come ogni artista che si rispetti anche chi effettua tatuaggi, quelli che potremmo definire gli ‘’scultori della pelle’’ sperimentano e creano nuovi modi per realizzare i tatuaggi, sempre pronti a nuove pratiche in grado di soddisfare una clientela sempre più ampia e variegata.
Fino a qualche decennio fa era una determinata tipologia di individuo a tatuarsi che finiva così per appartenere alla categoria di coloro che ne possiedono uno, oggi, al contrario, non è più così semplice descrivere una persona solo come ‘’colei che ha un tatuaggio’’ perché anche chi prima era impensabile adesso ne possiede uno: mamme, insegnanti, medici.
Se vi piace quest’arte e volete sperimentare e rendere felici le persone che desiderano esprimersi attraverso il proprio corpo, iniziate svolgendo un buon corso su come fare i tatuaggi a Roma come quello effettuato dalla Scuola Estetica BSA e non ve ne pentirete!
Body Branding
Il branding tra gli esseri umani è una tradizione che risale, all’incirca, all’antico Egitto, quando chi apparteneva a classi socialmente più elevate marchiava il loro bestiame e i loro schiavi con un ferro caldo, simbolo di appartenenza.
La sua origine in occidente, dunque, riguardava soltanto gli schiavi ed era usata anche nel mondo Greco-Romano, spesso attraverso delle iniziali simbolo di una caratteristica dello schiavo: se fuggitivo veniva marchiato con una F, se addetto ai lavori forzati (in Francia) con le lettere TF e così via.
Oggi, in Occidente, non è più utilizzato per simboleggiare una qualche proprietà o per provare una certa resistenza al dolore nel caso delle bande, ma si tratta di una ‘’ferita’’ volontaria che il soggetto sceglie di possedere, al pari di un tatuaggio.
L’utilizzo odierno
Questa pratica, non del tutto nuova come abbiamo già visto, si è attualmente sviluppata in particolare in Inghilterra ed in Spagna, ma pronta a spopolare su tutto il vecchio continente.
Oggi quindi si sceglie un’immagine, esattamente come per il tatuaggio, che viene realizzata attraverso la modellazione di uno stampo di acciaio che verrà successivamente riscaldato con una fiamma ossidrica per poter poi essere impresso a fuoco sulla pelle: un dolore sicuramente superiore rispetto a quello causato da un tatuaggio ed in più l’impossibilità assoluta della sua rimozione (al contrario del tatuaggio, da qualche anno rimovibile attraverso una serie di incontri con specialisti).
In linea di massima, inoltre, i dermatologi considerano il Branding meno innocuo del tattoo, esso infatti potrebbe causa danni di natura funzionale agli arti poiché la bruciatura, soprattutto se fatta da mani inesperte, può divenire un ostacolo all’attività degli stessi.