Come essere produttivi in Smart Working?

Il lockdown 2020 ha scombussolato drasticamente il modo di lavorare in Italia e nel mondo. La soluzione adottata per prevenire gli effetti disastrosi sulle aziende è lo Smart Working; oggi non rappresenta più un optional, ma l’unica strategia per garantire la continuità operativa.

Come ha ribadito Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano: “lo Smart Working non può essere la soluzione per bloccare l’epidemia ma, con l’impegno di tutti, può rappresentare una misura per ridurre rischi e contenere gli enormi danni economici e sociali che questa emergenza rischia di causare.”

 

Smart Working: cosa fare in questo periodo

In questa situazione di emergenza, quindi, la maggior parte dei lavoratori si trova faccia a faccia con questo metodo innovativo, necessario anche per occupare il tempo da trascorrere in casa, fattore che ha spinto molti lavoratori riluttanti ad adeguarsi alle nuove norme.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali afferma che nel contesto delle misure adottate per il contenimento del COVID-19, bisogna osservare il DPCM dell’11 marzo 2020, il quale raccomanda che “venga attuato il massimo utilizzo, da parte delle imprese, di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza”.

La definizione di Smart Working, contenuta nella Legge n. 81/2017, evidenzia l’importanza della flessibilità organizzativa, della volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo e dell’utilizzo di strumentazioni che permettano di lavorare da remoto, è infatti una modalità di esecuzione del lavoro priva di vincoli orari o spaziali e con un’organizzazione per obiettivi. Aiuta il lavoratore ad armonizzare vita e lavoro e, allo stesso tempo, favorire la produttività.

Bisogna sempre tenere a mente che adottare lo Smart Working non vuol dire solo lavorare da casa con le nuove tecnologie; vuol dire anche adottare un modello di riferimento che riveda l’organizzazione e rafforzi la collaborazione, favorendo la condivisione di spazi.

Al riguardo, il vero “spazio lavorativo” è un ufficio aperto, uno spazio che invogli il lavoratore a sprigionare la propria creatività, che favorisca le relazioni oltre i confini aziendali, e stimoli nuove idee.

 

Cosa ne pensano i lavoratori? Sono soddisfatti?

·         Il 79% dichiara di aver adottato lo Smart Working per la prima volta;

·         il 38% si dichiara fortunato di poter evitare spostamenti;

·         il 7% ha detto di essere meno produttivo (a causa di impegni familiari).

 

Quali benefici ottengono le aziende?

Riduzione dell’assenteismo: se il lavoratore ha maggiore flessibilità nell’organizzazione del proprio lavoro, si riduce la possibilità che si assenti e si agevola l’efficienza.
Lo scopo è quindi responsabilizzare il singolo lavoratore, renderlo proprietario del proprio lavoro, consapevole degli obiettivi da raggiungere e delle tempistiche di svolgimento delle attività.

 

Alcuni consigli per aumentare la produttività

Questo lavoro, però, potrebbe presentare alcune insidie e distrazioni più frequenti.

Ecco 7 consigli pratici per essere produttivi in Smart Working:

 

COLTIVATE UN CONCETTO POSITIVO DEL LAVORO

Lo Smart Working di sicuro comporta un dispendio di energie mentali, ma da ogni fatica viene un vantaggio. Che tipo di vantaggio? Innanzitutto, lavorare seguendo le nuove disposizioni, ci aiuta a continuare a provvedere alle nostre necessità materiali.

 

IMPEGNATEVI NEL VOSTRO LAVORO

Se non siete amanti della tecnologia, o non vi sentite competenti, si può imparare a provare piacere in qualsiasi lavoro se lo si fa con il giusto atteggiamento, ovvero se ci si concentra sull’imparare a farlo bene. Se fate fatica a prendere confidenza con questo nuovo “ufficio”, non è detto che la soluzione sia intensificare gli sforzi: forse dovete solo renderli più efficaci.

 

PIANIFICATE

Assicuratevi di avere a portata di mano tutto quello che vi serve per lavorare, così non dovrete alzarvi per prendere qualcosa che vi manca. Stabilite in che ordine svolgere il lavoro.

 

OCCHIO ALL’AMBIENTE

Trovate un posto adatto che vi permetta di concentrarvi. Per alcuni l’ideale è una stanza della casa silenziosa e ben illuminata. Tenete anche presente qual è il momento della giornata in cui siete più svegli mentalmente.

 

METTETEVI AL LAVORO

Non permettete che altre attività vi rubino tempo. Procrastinare non fa rispettare le scadenze, o costringe a correzioni dell’ultimo minuto. Se vi mettete al lavoro il prima possibile, potete risparmiarvi inutili ansie.

 

CONCENTRATEVI

Evitate le distrazioni, soprattutto quelle digitali. Se mentre lavorate navigate su Internet e messaggiate, potreste metterci il doppio del tempo, invece, se restate concentrati, sarete meno stressati e avrete anche più tempo libero.

 

SIATE EQUILIBRATI

Se vi prendete una pausa quando è necessario, ad intervalli regolari, lavorare sarà meno stressante. Non permettete che lo stress per il lavoro vi spinga oltre il limite.

 

Alcune regole da seguire

Le istituzioni sono consapevoli dell’importanza che ha la possibilità di lavorare in modo flessibile con l’uso delle tecnologie, per questo è entrata in vigore, nel giugno 2017, la legge 81/2017, il Jobs Act sul lavoro autonomo, che reca “misure per la tutela del lavoro autonomo e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.
C’è stato anche un importante cambiamento di tipo legislativo: il 10 maggio 2017, è stato approvato il Disegno di legge AC. N. 2233B che disciplina lo Smart Working.

Per quanto riguarda la retribuzione, lo Smart Working non riguarda il versante contrattuale, per cui il trattamento economico non deve essere inferiore a quello dei lavoratori in Azienda che svolgono gli stessi compiti.
Deve esserci un accordo scritto: il lavoro deve essere regolamentato da un accordo, stipulato in forma scritta tra datore e lavoratore e può essere a tempo determinato o indeterminato. All’interno dell’accordo dovranno essere indicati:

  • modalità con cui il datore di lavoro eserciterà il controllo (disciplinato dall’art.4 dello Statuto dei Lavoratori);
  • durata dell’accordo;
  •  preavviso: il recesso è possibile con un preavviso di almeno 30 giorni (90 per i lavoratori disabili) per gli accordi a tempo indeterminato con un motivo giustificato;
  • misure organizzative;
  • supporti tecnici;
  • compensazione o copertura dei costi derivanti dal lavoro

Il datore di lavoro è tenuto a garantire la sicurezza del dipendente, informando lavoratore e RLS di tutti i rischi generali e specifici, tramite un’informativa scritta, con cadenza almeno annuale.
Il lavoratore ha diritto alla tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, se dipendenti dalla prestazione lavorativa.

Il mondo si muove e noi o restiamo fermi, o ci muoviamo con esso. Di sicuro ogni novità ha bisogno di tempo per essere assimilata, ma abbiamo capito che si può essere produttivi dal divano di casa propria esattamente come dalla scrivania di un ufficio, un principale fattore essenziale? La determinazione.