CRIF e segnalazioni: cosa sono e come funzionano

Nel panorama finanziario italiano, il CRIF svolge un ruolo centrale nella valutazione dell'affidabilità creditizia di privati e imprese. Le sue segnalazioni rappresentano uno strumento importante per istituti bancari e finanziari, ma possono avere conseguenze rilevanti per i cittadini.

Sapere cos'è il CRIF e come funzionano le segnalazioni permette di gestire meglio il proprio profilo finanziario e prevenire problemi futuri. In questo articolo verranno analizzate nel dettaglio le funzioni del CRIF, il funzionamento delle segnalazioni, i tipi più comuni, le conseguenze, e le modalità per verificare, contestare o cancellare una segnalazione.

Sapere cosa accade quando si viene segnalati al CRIF è essenziale per affrontare consapevolmente le sfide legate al credito e alla propria reputazione economica.

Cos'è il CRIF

Il CRIF (Centrale Rischi Finanziari) è una società privata italiana con sede a Bologna che gestisce EURISC, uno dei principali sistemi di informazioni creditizie presenti nel nostro Paese. Il CRIF raccoglie, conserva e aggiorna i dati relativi ai finanziamenti concessi da banche, finanziarie e società di leasing a privati e aziende. 

I dati registrati comprendono non solo i finanziamenti in corso, ma anche quelli conclusi, richiesti o rifiutati, nonché l’esito dei pagamenti.

Il suo obiettivo principale è fornire agli operatori del credito una base dati affidabile per valutare la solvibilità dei clienti, contribuendo a limitare i rischi di insolvenza e promuovendo una gestione responsabile del credito.

Come funzionano le segnalazioni CRIF

Le segnalazioni al CRIF vengono effettuate dagli istituti di credito ogni volta che si avvia o si modifica un rapporto finanziario rilevante. Questo può includere la richiesta di un prestito, la concessione di un mutuo, l’accensione di una carta di credito o anche un ritardo nei pagamenti.

La segnalazione viene comunicata al CRIF che, dopo averla verificata, la inserisce nel sistema EURISC. Tuttavia, affinché una segnalazione negativa venga registrata, devono essere rispettate condizioni specifiche. Ad esempio, è necessario che ci sia almeno un ritardo di due rate consecutive e che il cliente sia stato preavvisato con un termine minimo di 15 giorni per rimediare alla situazione. Solo in caso di mancato intervento, l'informazione viene ufficialmente trasmessa al sistema.

Tipi di segnalazioni CRIF

Le informazioni contenute nel CRIF non sono solo negative, come spesso si crede. Esistono infatti diverse tipologie di segnalazione, ognuna con un significato preciso. Le segnalazioni positive si riferiscono a prestiti regolarmente rimborsati o a comportamenti corretti nei confronti degli istituti di credito. Sono indicatori di affidabilità e aumentano il punteggio creditizio del soggetto.

Le segnalazioni negative, invece, documentano eventi come ritardi nei pagamenti, insolvenze o l’interruzione non concordata di un finanziamento. Infine, ci sono segnalazioni neutre, come la semplice richiesta di un prestito o il rifiuto da parte di un istituto di credito, che non incidono direttamente sul merito creditizio ma possono essere consultate dagli operatori.

Quanto durano le segnalazioni CRIF

Ogni tipo di segnalazione ha una durata variabile all'interno del sistema CRIF. I ritardi di pagamento di una o due rate vengono conservati per 12 mesi a partire dalla regolarizzazione, purché i pagamenti successivi siano puntuali. Se il ritardo supera le tre rate, la permanenza si estende a 24 mesi.

In caso di insolvenze gravi o mancati rimborsi, la segnalazione può restare nel sistema per fino a 36 mesi dalla chiusura del rapporto, ma non oltre 60 mesi dalla prima registrazione. Le richieste di prestito rifiutate o revocate vengono conservate per sei mesi. Queste tempistiche sono disciplinate dal Codice Deontologico approvato dal Garante per la Privacy.

Conseguenze delle segnalazioni CRIF

Le segnalazioni CRIF, specialmente quelle negative, possono influenzare in modo decisivo la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti. Quando si presenta una domanda di mutuo o prestito, la banca consulta il CRIF per valutare il rischio di credito. La presenza di una segnalazione negativa può portare al rifiuto della richiesta, anche se il cliente ha già sanato la situazione.

In alcuni casi, le persone che risultano segnalate trovano comunque soluzioni alternative, attraverso forme di credito con garanzie particolari o offerte rivolte a soggetti con difficoltà di accesso al prestito

Anche quando il credito viene concesso, le condizioni possono essere peggiorative: interessi più alti, richiesta di garanzie aggiuntive o importi più bassi. In casi estremi, persino la sottoscrizione di servizi bancari ordinari può essere compromessa, come l’apertura di un conto corrente o l’emissione di una carta. A livello reputazionale, inoltre, queste informazioni possono ostacolare la fiducia degli operatori finanziari.

Come verificare la propria posizione CRIF

Chiunque può verificare la propria situazione creditizia richiedendo gratuitamente una visura CRIF. Questo documento mostra tutte le informazioni registrate a proprio nome e può essere ottenuto tramite il sito ufficiale di CRIF. Basta compilare un modulo, allegare un documento d’identità valido e inviare la richiesta tramite e-mail o posta.

Il tempo di risposta è solitamente entro 30 giorni per il servizio gratuito. Esistono però anche versioni a pagamento più rapide, come il servizio Mettinconto, che fornisce una panoramica dettagliata entro 24 ore. Conoscere la propria posizione è il primo passo per correggere eventuali errori o prevenire problemi futuri.

Come contestare una segnalazione CRIF

Nel caso in cui una segnalazione appaia errata o illegittima, è possibile intraprendere una procedura di contestazione. Il primo passo consiste nel rivolgersi all’ente che ha effettuato la segnalazione, come una banca o una finanziaria, allegando eventuali prove che dimostrino l’infondatezza della registrazione.

Se non si ottiene risposta o si ritiene che il problema persista, è possibile contattare direttamente il CRIF, inoltrando una richiesta formale di rettifica. In tal caso, il CRIF avvia un’indagine presso l’ente segnalante.

 Se entro 30 giorni non viene fornita alcuna risposta, la segnalazione può essere temporaneamente oscurata fino alla risoluzione del contenzioso. Il processo, pur non essendo immediato, è garantito dalla normativa in materia di privacy e trasparenza bancaria.

Come uscire dal CRIF

La cancellazione dei dati dal CRIF non è automatica in tutti i casi. Nelle situazioni più comuni, le segnalazioni vengono rimosse al termine del periodo di conservazione stabilito dal Garante. Tuttavia, esistono alcuni modi per anticipare l'uscita:

  • Regolarizzare tempestivamente il proprio debito.

  • Presentare documentazione che dimostri errori o abusi.

  • Richiedere la cancellazione attraverso i canali ufficiali.

  • Farsi assistere da esperti legali o associazioni a tutela dei consumatori.

In ogni caso, è importante tenere presente che la riabilitazione del proprio profilo creditizio richiede tempo, pazienza e azioni concrete. Mantenere una buona condotta finanziaria resta la strategia migliore per prevenire nuove segnalazioni.